5/13/2008

Riflessioni sulla fotografia

I) riflessione fotografica - l'immoto
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Nel V secolo a.C. Zenone di Elea sosteneva nel suo terzo paradosso contro il movimento che una freccia pur apparendo in movimento in realtà è immobile. In ogni istante di fatti essa occuperà solo uno spazio che è pari a quello della sua lunghezza; e poiché il tempo in cui la freccia si muove è fatta di singoli istanti, essa sarà immobile in ognuno di essi. La fotografia è la dimostrazione che il movimento non esiste. Viviamo singoli istanti di immobilità. Chi ignora questo non ha piena coscienza istantanea, si lascia ingannare dal film che scorre davanti la propria vita non comprendendo che esso è composto da singoli fotogrammi.


II) riflessione - l'opposto - il moto
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Sono davvero convinto che la fotografia rubi l’anima alle persone e alle cose. La cosa che mi ha sempre attratto nel mezzo fotografico è la capacità di fermare il tempo per un istante, la potente irruenza con cui comunica l’instabilità delle cose del mondo. Basta solo un istante perché la persona ritratta e quella reale non coincidano, perché materia fotografica e materia di carne divergeranno sempre di più; il tempo inesorabile nel suo trascorrere mostra il suo volto per un momento per poi travolgere tutto. Noi siamo già il passato in questo preciso istante. Non facciamo fotografie... indegnamente rubiamo frammenti di tempo per provare la vertigine.

2 commenti:

Alberto ha detto...

Quindi il presente non esiste perché quando lo pensiamo è già passato.

Hai letto L'infinito istante? Ciao.

Gorgia ha detto...

Si è come tu dici ma anche il suo opposto è altrettanto vero o altrettanto falso se preferisci.
Non ho letto il libro ma lo trovo interessante, lo metto in coda, grazie.

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